LE POSIZIONI A CONTATTO (PISTOLA)

di Tony Zanti

Come abbiamo visto nello scorso articolo, le Posizioni a Contatto™ sono state ideate e sviluppate nell’ambito del Tiro Dinamico Operativo®: dette posizioni si utilizzano quando l’arma corta è stata estratta dalla fondina e non deve essere immediatamente utilizzata a fuoco. Infatti, l’arma può essere estratta per vari motivi e non soltanto per fare fuoco su una minaccia improvvisa: in tal caso l’arma deve essere tutelata allo stesso modo che in fondina, per evitarne la perdita, la sottrazione o lo sparo involontario. Le Posizioni a Contatto servono appunto a questo proposito. Ciò significa che l’arma corta è portata a stretto contatto con il corpo dell’Operatore, nel rispetto dei termini dell’Ergonomia e della Sicurezza. 

Le Posizioni a Contatto del Tiro Dinamico Operativo® si distinguono in Posizioni di Pronto (ponendosi quali valide alternative alle “High Ready” e “Low Ready” tradizionali), Posizioni di Ritenzione (che sono virtualmente inesistenti nella Dottrina Tattica tradizionale) e Posizioni di Tiro, ove la vicinanza dell’arma al corpo permette un migliore utilizzo del “Body Index” (Indice Corporeo) e una migliore possibilità di evitare l’espropriazione dell’arma durante il CQC (“Close Quarter Combat”).

In questo articolo tratteremo le Posizioni a Contatto con l’arma corta che l’Operatore utilizza nel contesto della Sicurezza Operativa (Puntamento Sicuro e Ritenzione), che al tempo stesso fungono da Posizioni di Pronto: un binomio che le posizioni utilizzate nella Dottrina tattica tradizionale non possono offrire!

Prossimamente tratteremo quelle Posizioni a Contatto del Tiro Dinamico Operativo® che possono essere utilizzate nel tiro alle corte distanze, che è la modalità di tiro che si rende necessaria nel Close Quarter Combat.

E’ anche opportuno dire che le Posizioni a Contatto non sono contemplate, neanche come termine, nella Dottrina tattico-addestrativa tradizionale, ossia quella proveniente dagli USA. Il termine “Contact Holds™”  (la traduzione letterale è: “Impugnature a Contatto”) è stato introdotto dal Dynamic Combat Shooting® – Tiro Dinamico Operativo® e non esiste nel linguaggio tecnico dei Tactical Trainers americani.  Nella recensione al mio libro “Close Range Survival Shooting”, scritta da Frank Borrelli per Blackwater Tactical Weekly, l’autore dice: “I learned some new terms”. Posizioni a Contatto e non “posizioni di contatto”, come qualche nostrano proclama, senza rivelare la fonte del copia-incolla (peraltro errato!).


La Posizione a Contatto™ del Tiro Dinamico Operativo® CQRG (Close Quarter Retention Grip™), già trattata nel precedente articolo.

NECESSITA’ DELLE POSIZIONI A CONTATTO

L’utilità delle Posizioni a Contatto è subito apparente per gli Operatori che hanno dovuto estrarre l’arma corta dalla fondina, pronta all’utilizzo ma non ancora da utilizzare a fuoco nell’immediatezza, e hanno realizzato che sopraggiungevano problematiche di carattere tattico-operativo. Infatti, il primo fondamentale dilemma riguarda il puntamento della volata: dove indirizzarla? In alto, in basso o contro la minaccia armata? Se l’arma è puntata verso l’alto, non deve sussistere il pericolo che un colpo involontariamente esploso vada a colpire direttamente una persona, oppure un oggetto che possa deviare il proiettile verso altre direzioni (a parte il fatto che l’impugnatura tradizionale facilita gli spari involontari, a causa della stretta inconsapevole ed automatica delle dita della mano che si stringono all’unisono per quei fenomeni di natura psico-fisiologica dovuti al Combat Stress). Detto per inciso, il Safe Grip del Tiro Dinamico Operativo® impedisce la suddetta reazione, in virtù del fatto che il dito indice della mano che impugna l’arma resta “dislocato”, cioè a contatto con il carrello e in posizione avanzata: il premere il grilletto nel Safe Grip diventa un’azione esclusivamente intenzionale e non una reazione muscolare! Inoltre, la direzionalità della volata dell’arma corta, nelle suddette situazioni di stress, può assumere risvolti inquietanti, che mettono a rischio la vita stessa di chi impugna l’arma. Come è stato notato da un serio Istruttore di Tactical Training statunitense, che ha riportato di aver osservato un Deputy Sheriff estrarre l’arma corta, portarla in una Posizione di High Ready e avvicinarsi all’angolo di un’abitazione mentre puntava la volata dell’arma contro il proprio cranio, ovviamente senza rendersene conto! Oppure, come è stato notato durante una gara di tiro, ove un partecipante si poneva di spalle ad un riparo e guardava i bersagli da una parte del riparo e poi l’altra, il tutto mentre impugnava la pistola a due mani e ne puntava la volata sotto il proprio mento! Scene da far rabbrividire chiunque abbia capito la natura inflessibile degli spari involontari.

Dunque, si capisce che la direzionalità della volata da parte dell’Operatore debba essere impostata secondo un Metodo, piuttosto che lasciata al caso e all’improvvisazione.    

Se i problemi sopravvengono quando l’arma corta è volta verso l’alto, essi sussistono anche quando l’arma è tenuta in basso. Se il colpo involontario è sparato mentre l’arma è tenuta verso l’alto a cielo aperto, ci si deve preoccupare di dove quel proiettile andrà a finire. Calcolarne il punto esatto di caduta è praticamente impossibile, ma si tenga conto che il proiettile che lascia la volata di un’arma da fuoco è responsabilità di chi ha tirato il grilletto! Detti problemi sono aumentati, nella classica Low Ready, dalla necessaria presenza delle superfici calpestabili, prevalentemente dure e atte a causare rimbalzi. Si noti, inoltre, che superfici meno compatte, quali terra battuta o anche sabbia, si prestano ugualmente a trasmettere un eventuale rimbalzo, in virtù dell’angolo di incidenza con cui il proiettile lascia la volata, oppure tramite una pietra o un oggetto posto sotto dette superfici.

Milioni di “navigatori” hanno avuto la possibilità di visionare un breve video che mostra un arresto compiuto da due Agenti della Polizia Metropolitana di Las Vegas. La scena mostra un Agente chinato su un ginocchio, il quale ammanetta un sospetto disteso sull’asfalto, faccia in giù, mentre l’altro Agente (una signora bionda) dirige la volata della propria arma, dapprima in direzione dei due, poi verso il terreno antistante. L’arma impugnata è una pistola in azione mista e l’Agente la stringe a due mani nella condizione di Doppia Azione, con il dito a contatto con il grilletto. Dopo qualche istante, l’Agente dirige la volata dell’arma di qualche grado più in basso e stringe le dita della mano insieme, fino a vincere la resistenza del grilletto (che pur si trovava, ripeto, nella Doppia Azione) e a sparare un colpo – caso evidente di “Adrenaline Dump”, ossia lo scarico di adrenalina che è conseguente ad un’azione che ha sottoposto l’Operatore ad uno stato accentuato di stress. Il proiettile è rimbalzato sull’asfalto e frammenti hanno colpito la gamba dell’altro Agente.

Oltre che a ribadire che la Doppia Azione non deve essere considerata una sicura (ma vediamo puntualmente che la stragrande maggioranza degli Operatori la pensa diversamente!) e a sfatare il mito dell’UCM (Universal Cover Mode), che vuole che sia corretto puntare l’arma al di sotto del Bersaglio Grosso con il dito sul grilletto, dobbiamo evidenziare il fatto che la tradizionale Posizione di Pronto “Low Ready” non è affatto sicura!

E’ chiaro che una Posizione di Pronto (con l’arma rivolta verso l’alto o verso il basso) debba contenere soprattutto e prioritariamente Elementi di Sicurezza! Le Posizioni a Contatto del Tiro Dinamico Operativo® sono state create per sopperire alla mancanza di Sicurezza che le posizioni tradizionali non offrono, pur essendo religiosamente effettuate nei luoghi d’origine e pedissequamente imitate altrove.

D’altro canto, tutte le Posizioni a Contatto del Tiro Dinamico Operativo® sono volte alla Sicurezza del puntamento della volata dell’arma e al tempo stesso sono Posizioni di Pronto. Alcune raggruppano in sé una Posizione di Pronto e una Posizione di Ritenzione, con la possibilità di trasformarsi istantaneamente in una Posizione di Tiro.

Qui di seguito sono mostrate le più importanti Posizioni a Contatto.


La Posizione a Contatto™ del Tiro Dinamico Operativo® “Belt Contact Ready-Hold” (Posizione a Contatto di Pronto sulla cintura).

Vista laterale della Posizione a Contatto di Pronto sulla cintura.

La Posizione a Contatto di Pronto sulla cintura può essere utilizzata ad una  mano, quando si rende necessario l’impiego della mano di supporto.

LA POSIZIONE A CONTATTO SULLA CINTURA

La Posizione a Contatto™ del Tiro Dinamico Operativo® “Belt Contact Ready-Hold” (Posizione a Contatto di Pronto sulla cintura), è posizione che si contrappone alla tradizionale “Low Ready”. L’arma corta è impugnata nel Safe Grip (elemento-base che contraddistingue tutte le Posizioni a Contatto) a due mani, con i bordi ulnari delle mani che poggiano sul ventre, all’altezza della fibbia della cintura. La volata dell’arma punta nel centro dello spazio antistante i piedi dell’Operatore, entro la Safe Zone, cioè quella superficie circolare virtuale dal raggio di circa un metro, che si estende intorno al corpo dell’Operatore. La volata dell’arma corta (parliamo sempre di pistola semiautomatica nel contesto tattico-operativo) è puntata al di fuori dei piedi dell’Operatore, quando questi è in Posizione Reattiva (statica), ma anche quando questi cammina e cambia direzione. Al tempo stesso, l’angolo di incidenza formato dall’asse della canna dell’arma e dal nadir che interseca il corpo dell’Operatore, si discosta di pochi gradi dallo zero, in modo da ridurre il pericolo di un rimbalzo causato da un colpo involontariamente esploso, che potrebbe colpire altri Operatori e/o astanti.

Oltre che Posizione di Sicurezza, la Posizione a Contatto sulla cintura è essenzialmente una Posizione di Pronto, che si trasforma istantaneamente in una Posizione di Tiro. Infatti, con il solo atto dello stringere i gomiti l’uno verso l’altro, l’impugnatura si alzerà a livello dello sterno, oppure del volto (a seconda della quantità della trazione effettuata), trasformandosi nella Mantide™ nel Tiro Puntato, oppure nel Tiro Puntato-Mirato™. Inoltre, l’arma può essere impugnata a una sola mano, quando si rende necessario l’utilizzo della mano di supporto per aprire porte, impugnare la torcia elettrica, spostare cose e persone, ecc.


La Posizione a Contatto di Pronto sulla gamba “Thigh Hold”.

LA POSIZIONE A CONTATTO SULLA GAMBA

La Posizione a Contatto di Pronto sulla gamba “Thigh Hold” è stata sviluppata in base alla considerazione che molti Operatori tengono l’arma corta a una mano e dirigendola verso il basso, generalmente mentre si trovano in posizione statica, senza realmente sapere dove è puntata la volata. Altra considerazione è che l’arma è soggetta ad essere persa durante uno spostamento, a causa di un urto con un  oggetto che l’Operatore non riesce a vedere. Infatti, tenuta nella suddetta guisa, l’arma è all’esterno del campo visivo dell’Operatore. Detto fatto ci spinge a fare una terza considerazione: l’arma può facilmente essere sottratta! Infatti, nella predetta casistica rientrerebbero gli Operatori che sostano e tentano di nascondere dietro di sé l’arma che hanno precedentemente estratto dalla fondina. Non ultimo grava il fatto che l’Operatore che corre con l’arma impugnata, ne sventola la volata in tutte le direzioni, con evidente e serio pericolo per sé e quanti sono “a tiro”. Ricordo vividamente quando, un tardo pomeriggio d’estate, un mio collega Police Officer, si ferì al polpaccio mentre inseguiva un sospetto, arma corta alla mano. Incredibile a dirsi, l’arma in questione era un revolver!

La Posizione a Contatto sulla gamba può essere utilizzata per ovviare alle suddette problematiche: sostare, camminare e correre, ma anche scendere le scale. Il puntamento sicuro (la volata è diretta nella Safe Zone) è dato dall’indice della mano che impugna l’arma, che deve essere tenuto all’esterno del piede (un esercizio di Propriopercezione non difficile da acquisire). Essendo la pistola impugnata nel Safe Grip, la volata punterà automaticamente all’interno della predetta superficie). Per quanto riguarda la rapidità di puntamento sulla minaccia armata, questa Posizione a Contatto di Pronto funziona egregiamente, a parità di tutte le altre Posizioni a Contatto, sia che l’arma sia impugnata a una mano, oppure con tutte e due le mani.


La Posizione a Contatto di Pronto sul fianco “Side Hold”.

LA POSIZIONE A CONTATTO SUL FIANCO

La Posizione a Contatto di Pronto sul fianco “Side Hold” avviene subito dopo che l’arma è stata estratta dalla fondina “Straight Draw”, che è posta sulla cintura del lato dominante dell’Operatore. Anche qui è necessario acquisire una buona dimestichezza con i propri parametri corporei, in quanto la volata della pistola deve essere puntata entro la Safe Zone e in posizione avanzata rispetto ai piedi (al centro della posizione in cui ciascun piede verrà a trovarsi quando l’Operatore è in movimento). La Propriopercezione è una qualità indispensabile per l’Operatore armato, in quanto non sempre questi è in grado di vedere perfettamente la propria arma: sapere sempre dove essa è puntata è indispensabile alla Sicurezza Operativa, in qualunque contesto l’Operatore venga a trovarsi. La posizione dell’arma, a stretto contatto con il corpo, permetterà all’Operatore di avanzare, indietreggiare e voltarsi verso entrambi i lati con facilità e in tutta Sicurezza. Inoltre, la predetta vicinanza dell’arma al corpo permetterà all’Operatore una migliore possibilità di attuare una concreta reazione difensiva, allo scopo di evitare la sottrazione dell’arma. Fatto che risulta più difficile quando l’arma è discostata o lontana dal corpo.


La Posizione a Contatto di Pronto sul petto “Chest Hold”.

La Posizione a Contatto di Pronto sul petto “Chest Hold”, può trasformarsi in Posizione di Pronto e Ritenzione, aggiungendo alla presa originale la mano di

LA POSIZIONE A CONTATTO SUL PETTO

La Posizione a Contatto di Pronto sul petto “Chest Hold” è la più discussa e la più fraintesa. Iniziamo con il dire che detta Posizione prevede e ingloba il concetto della “Temporarily Safe Zone”, ossia la Zona di Sicurezza Temporanea. Secondo il predetto principio, l’Operatore non impiegherà questa Posizione a Contatto quando è inginocchiato, oppure è attorniato da altri Operatori, allo scopo di evitare che l’arma punti contro altri. D’altra parte, alcuni Operatori sono reticenti ad assumere detta posizione, in quanto temono che la volata dell’arma sia troppo vicina al proprio capo, oppure punti contro il proprio omero. Le suddette apprensioni possono essere messe da parte, considerando che l’High Ready (a una o due mani) pone la volata dell’arma altrettanto vicino al capo dell’Operatore, con il rischio aggiunto che l’arma, libera e non a contatto, possa colpirlo al capo a causa di una spinta, mentre la Posizione a Contatto sul Petto stabilisce una direzionalità ferma e sicura, grazie anche all’aggiunta della mano di supporto che la trasforma in una Posizione di Ritenzione. Secondariamente, la volata dell’arma, posta a contatto con il muscolo pettorale, non va assolutamente a puntare contro l’omero. Questa Posizione a Contatto è comunque temporanea e può essere lasciata in favore di un’altra Posizione a Contatto, grazie al principio ergonomico che regola il Metodo Tiro Dinamico Operativo®, per il quale tutte le Posizioni a Contatto sono prontamente intercambiabili tra loro, senza distacco. E’ inoltre importante dire che tutte le Posizioni a Contatto sono altresì intercambiabili con le Posizioni di Tiro del Tiro Dinamico Operativo®, in virtù della centralità di cui gode l’arma impugnata in queste ultime e della versatilità del Safe Grip. L’utilità di questa Posizione in contesti particolari è lampante! Salire le scale, adoperare la torcia elettrica nella Ricerca, porsi dinamicamente in fila con altri Operatori (come nel caso dello Stack, ossia la fila indiana adoperata primariamente dai Reparti SWAT), sono azioni in cui questa Posizione a Contatto brilla, per Sicurezza e rapidità di puntamento sicuro sulla minaccia armata.

La Posizione a Contatto “Mid-Chest Hold” costituisce una valida Posizione di Pronto che porta la pistola in un punto centrale del corpo ed è confortevole. Nella “Supported Mid-Chest Hold”, che impiega anche la mano di supporto, diventa una Posizione di Ritenzione: praticamente una “Reverse Sul”, con evidenti vantaggi rispetto alla Sul.

CONCLUSIONE

Non vi è dubbio alcuno che le Posizioni a Contatto siano non-convenzionali e, per questa ragione, sconosciute alla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e di chi si interessa di tiro in genere. Il fatto è che l’intero Metodo Tiro Dinamico Operativo® è non-convenzionale, in quanto antitetico alla vecchia e stanca Dottrina tattico-operativa. Sono passati cinquanta anni da quando Jeff Cooper esordì con la “Modern Technique of the Pistol” e, da allora, pochi cambiamenti o aggiunte sono avvenuti in questo contesto, sebbene le armi da fuoco e il relativo equipaggiamento abbiano subito innovazioni significative. Perché, allora, importanti innovazioni sono avvenute nel campo della Tecnologia e non in quello delle Tecniche Operative? La risposta è semplice: la Tecnologia deve fornire prodotti necessariamente funzionali e funzionanti. La validità di un prodotto è facilmente e oggettivamente riscontrabile e quei prodotti che non hanno mercato sono presto abbandonati. Perché non è così per il prodotto “Tactical Training”? Perché esso non ha seguito una giusta evoluzione ed è fermo ai vecchi precetti? Questa volta la risposta sta nell’”Ei dixit” di Aristotelica fama. E’ una questione di Guru, che riescono a influenzare l’intera moltitudine degli Operatori. Il punto è che vi è un grande interesse nel non modificare quanto si è dispensato (da una parte) e recepito (dall’altra) nel corso degli anni. Nel primo caso vi sarebbe una dolorosa perdita di prestigio, nel secondo la realizzazione di aver sprecato tempo e risorse. In tutti e due i casi vi è la negazione del confronto, in quanto il nuovo appare terribilmente scomodo!

Nel Tiro Dinamico Operativo® non vi sono né Guru, né diktat, né convenienze di sorta! Il Metodo è stato creato sulla base del principio ergonomico e dell’adattamento allo stress del combattimento. Varie soluzioni ad altrettanto varie problematiche operative sono state offerte, grazie a questi principi. Non un’invenzione di Tecniche di Tiro e conseguenti Tattiche Operative, ma la scoperta naturale delle leggi che regolano i nostri processi psico-fisici e motori! A questo proposito, ricordo ai lettori che le critiche pertinenti, scevre da emotività, saranno ben accette, in quanto esse potrebbero contribuire allo sviluppo e l’evoluzione del Metodo.